Sunset Boulevard a Lodi, BPL.


marialisa_blog_Sunset-Boulevard_04Presso la Fondazione BPL Arte di Lodi si tiene la mostra personale di Marialisa Leone dal titolo “Negli occhi fino all’Oceano. Sunset Boulevard”. L’artista propone, nell’incontro con la città di Lodi, una raccolta di opere pittoriche appartenenti all’ultimo biennio, ed in particolare all’esperienza creativa recente derivata da una sua esposizione personale a Los Angeles, nella Galleria Louis Lazzara, North Hollywood. Viaggio che ha segnato in modo visibile questo ultimo periodo della sua pittura. Saranno esposte opere su carta indiana a mano, tra cui un libro lungo 18 metri. Numerose tele, alcune di importanti dimensioni. L’excursus artistico proposto a Lodi contiene anche una “stanza” dedicata alla collaborazione dell’artista con il poeta scrittore Tonino Guerra.

marialisa_blog_Sunset-Boulevard_03marialisa_blog_Sunset-Boulevard_BPLmarialisa_blog_Sunset-Boulevard_01Di Los Angeles porto negli occhi un lungo racconto. E’ la vita che sta attaccata ai 36 chilometri di Sunset Boulevard.

Il viaggio veloce, le corse delle biciclette, delle tavole skate, il lavoro, il riposo, il ristoro, la musica, un buon caffè. Prospettive, camminare, vedere lontano, la luce d’argento dell’oceano che il vento butta sulle cose, le corse delle nuvole contro il blu, i fili, i pali. Il rispecchiamento di tutto su tutto, le luci viola della sera che arriva in un botto e raffredda subito l’aria. E le palme, le magrissime e lunghissime palme ricurve che dondolando pennellano il cielo. C’è sempre una ciotola d’acqua per i cani fuori dai negozi, dai bar. La bottega delle spezie a Sunset Junction tiene sulla porta piccoli vasi di erbe e l’acqua della sua fontana colori e smalti, gorgoglia e canta. Negozi di necessità estreme. Ciò che serve nel deserto, ciò che serve nei ghiacci polari. Lì si collega il mondo, la percezione, almeno. Un uomo non più giovane, un nero, suona tamburi sull’erba , in un piccolo parco in mezzo ad abiti e curiosità. I bambini lo imitano felici, cantano, ballano. Un altro, vestito da texano, cerca incontri. Progetta viaggi. E’ pieno di sapienze per la terra, per il pane. Tutto si affaccia. Una umanità giovane, che arriva dal mondo, vive all’aperto, si incontra, consuma buone verdure, cus cus, succhi vegetali. Apre i computer e li tiene davanti. Notte e giorno elicotteri atterrano sul tetto del Children Hospital. Il frastuono è già una preghiera. E non manca mai la sirena dei pompieri che, dispiace, ma ti auguri passino vicino per farti vedere il rosso brillante e lo sfolgorio degli ottoni, veri capolavori di meccanica da amatori. Il cinema Vista, Teatro Vintage, ti arriva incontro col suo arancio frappè ricamato di bianco, come uno scoppio di risata. Al suo fianco una presenza riservata, una casa blu con alberi carichi di limoni… un quadro di Pierre Bonnard! Un orto di terra rossa fatto a gradini, matura cavoli, insalate e rose. Lì vicino una scuola giardino mostra verdure, animali e paglia per sedere e stare. Al semaforo, verso sera, un barbone prepara il suo letto di cartone. Altri fanno notte negli anditi di negozi dismessi. Qualche volta arrivano gli echi di Down Town, quel canyon che è una crepa nella terra, da dove si alza una famiglia di grattacieli, come canne d’organo e le curve d’argento di Disney Hall moltiplicano la luce. Colori iridescenti di giorno. Blu magico la notte. Perché Los Angeles per il resto è un tappeto immenso e raso che va a sciogliersi nell’oceano.

Sto lavorando da tre mesi a questo racconto. Sono appunti visivi di Sunset Boulevard, quello che mi è rimasto negli occhi. Alla fine sarà un libro lungo 18 metri. Presenterò la nuova opera all’interno della mia mostra personale di giugno alla Fondazione BPL di Lodi, lo spazio disegnato dall’architetto Renzo Piano.

_Marialisa Leone

marialisa_blog_Sunset-Boulevard_07marialisa_blog_Sunset-Boulevard_06Per questa mostra Marialisa Leone propone un ampio percorso di opere che racchiudono gli stati d’incanto della sua visione pittorica, sequenze di carte dipinte e segnate da molteplici scritture, libri di viaggio disposti per essere guardati e toccati dallo sguardo, istallazioni di oggetti trattati come reperti della memoria, ricerche sospese sulla soglia del passato-presente. Le tracce del suo soggiorno americano a Los Angeles s’intrecciano con le immagini di sempre, sentieri del cuore legati alla percezione interiore della natura e parvenze di luoghi che l’artista ascolta nel lieve palpito delle materie. In questa pittura fatta d’aria e di luce Marialisa Leone procede immaginando che i frammenti della materia possano uscire dall’inerzia delle forme già date per attivare una diversa soglia dello sguardo, tramiti imprevedibili di sensi sconosciuti.

Nel luogo della mostra si diramano tutte le tentazioni che l’artista ha fissato nel corpo della carta, supporto preferito per trascrivere memorie del vissuto e presagi di esistenze non ancora rivelate, tracce fisiche di percorsi quotidiani e reperti di spazi in bilico tra le misure della ragione e l’emozione di nuove sensazioni. La seduzione per i colori della natura si coniuga con le citazioni culturali che Marialisa Leone coltiva da sempre, attraverso il filtro poetico di un’arte che si muove dalle intuizioni dell’astrattismo lirico agli impulsi gestuali dell’informale, senza mai rinunciare al racconto fantasticante dell’istinto evocativo. Autentica è l’assimilazione di valori pittorici che contraddistinguono il suo stile: il mirabile equilibrio compositivo, la passione per i pigmenti naturali, l’esplorazione dei respiri segreti del paesaggio, la vibrazione del segno indefinito e alitante, il ritmo musicale delle forme e la vibrazione sonora del colore.

Queste qualità immaginative si avvertono nella sensibile fusione dei frammenti dipinti e incollati, costruiti con sensibile sapienza affinché l’accostamento simultaneo dei bordi irregolari e delle linee smarginate possa sollecitare inquieti slittamenti di senso, con un arioso senso di equilibrio. Infatti, per armonizzare i differenti lembi di materia Marialisa Leone distilla variazioni tonali e preziosità cromatiche che pervadono ogni carta con magiche risonanze e accordi interiori, alternando colori pacati e segni infocati per restituire al lettore un’atmosfera di trasmutazioni luminose senza confini.

_Claudio Cerritelli

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