Io ero innamorato di Batman


marialisa_blog_batman_04“ It is a story of childhood. In 1993, when my son Pietro was a 5 years old kid, the carpenter was used to give him and his cousins little pieces of wood. It was the time of their heroes, Batman, James Bond… and they were spending the summer holidays playing with the wood. Often Pietro was saying: “I’m in love with Batman!” and the other friends were replying: “No, I’m in love with Batman!” and Pietro: “I AM IN LOVE WITH BATMAN. You can be in love with James Bond.”

At that time I thought I could write down their story on this 64 blocks of wood that I had done all regular by another carpenter. But the beauty of their dreams had lost in the transition between my hands and the wood and so, disappointed, I did not finish the job. 20 years later, I found the pieces of wood in a box and with no hesitation I felt that I could bring to our view that story wrapped in a feeling of white remembrance. ”

“Pietro, are you still in love with Batman?”

“Of course!”

marialisa_blog_batman_03“ Pietro, sei ancora innamorato di Batman?”

“Sì, certo, sempre!”

“Allora ho un regalo per te. Ti racconto. Qualche giorno fa una perdita d’acqua nella casina mi ha costretto a togliere da sotto la scala uno scatolone, dimenticato lì, nel fondo. E dentro cosa c’era? Un’opera mai finita, abbandonata da forse 20 anni. 64 tocchi di legno dipinti da me. Ti ricordi Fernando il falegname di Moresco? Quando eri piccolo di 5, 6 anni, ti regalava i ritagli di legno e insieme ad altri bambini, anche  i tuoi cugini, passavi i pomeriggi  di vacanza al mare a dipingere e inventare giochi con questi legni. Era il tempo dei vostri eroi, Batman, James Bond e tu spesso dicevi ‘Io, ero innamorato di Batman’. Era forse un passato storico che voleva significare… giochiamo e facciamo che io nella storia ero innamorato di Batman. E tuo cugino: ‘No, ero io innamorato di Batman’.  Insomma nessuno voleva fare il nemico dell’eroe. Tutti sognavate il volo e l’impresa avventurosa. Così le parole e i vostri disegni pieni di colore  andavano a finire sui legni. A quei tempi io avevo pensato di trascrivere questa vostra storia sui 64 tocchi di legno tutti regolari che mi ero fatta fare da un altro falegname. Ma la bellezza dei vostri segni  nel passaggio tra le mie mani s’era persa e così delusa non ho finito mai quel lavoro. Oggi, dopo il ritrovamento, la distanza ha cancellato ogni esitazione. Riprendendoli in mano ho sentito che potevo consegnare alla nostra vista questo racconto avvolto da una specie di biancore, di nebbia della dimenticanza. Ed è stato un doppio ritorno all’infanzia, alla tua e alla mia. Sì, perché anch’io ero innamorata di Batman! E me ne sono accorta mentre tanta acqua e tanto bianco scorrevano sui colori accesi dei tocchi di legno. Dall’acqua e dai bianchi affiorava anche il mio Batman. Nel ricordo  sono nella vecchia amata casa in cui ho abitato fino ai 9 anni. Lì  mi è capitato qualche sera di vedere dietro le grandi ante di legno della mia camera un pipistrello appeso come una pera cotta e dormiva con le zampe aggrappate  dentro il vuoto a forma di cuore al centro della finestra. Mi piaceva sapere che la notte non ero sola, mi piacevano i suoi suoni ultra terrestri, le sue orecchie ben disegnate e quel corpo misterioso che si richiudeva come dentro le membrane di un ombrello, ma che al mattino  presto si apriva e diventava grande come una vela scura nel cielo. Con lui volavo anch’io. Non dicevo nulla a mia madre, avrebbe urlato e tentato di cacciarlo. Anch’io ero innamorata di Batman.”

_Marialisa Leone

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