185×85, pittura acrilica e carbone su mosaico in tessere di legno.
“Oggi il tappeto viene considerato espressione artistica e religiosa di popoli musulmani, ma prima ancora che nelle moschee veniva utilizzato dagli ebrei e più avanti entrò nelle chiese cristiane (basti pensare ai dipinti rinascimentali delle Madonne in trono). L’uso del tappeto come mezzo per pregare è stato tipico delle popolazioni cristiane d’Armenia arrivando a teorizzare che proprio da queste sia poi derivato l’uso e l’espressionismo islamico delle popolazioni arabe per quest’arte.
Chi studia i tappeti sa che i tappeti vengono e venivano annodati dai caldei, dai kurdi, dagli armeni cristiani, ecc ecc.”
Dedico questo mio tappeto a Laus, immaginando che un pavimento di pietra preziosa o di lana morbida abbia accolto le preghiere degli antichi abitanti di questo borgo, i passi silenziosi di monache e contadini. Qualche parola di desiderio e invocazione sarà caduta su queste pietre e se ascoltiamo in silenzio ancora ne possiamo raccogliere la presenza.
Marialisa Leone
18 marzo 2017