Marialisa Leone interpreta l’edizione invernale di Naturarte con un racconto artistico che accade come un rituale, un’eco che giunge a noi dal profondo dei secoli. Non si tratta di una fiaba, ma di una narrazione interpretabile storicamente, a cui l’artista approda, indagando i sotterranei della psiche e dell’antichità fino alle suggestioni dei druidi, “coloro che sanno per mezzo della quercia”, i guardiani delle remote leggi celtiche. Essi appartenevano ad una cultura in cui il Destino dell’uomo fluiva intrecciato ad alberi, pietre, animali e il Mistero era accettato e sciolto nei fatti della terra. La Verità era Magia; Il Senso, Natura; l’Arte, Sapienza.
L’esplorazione di Marialisa non si compie solo attraverso testimonianze storiche, autori che cominciarono ad addomesticare queste saggezze ancestrali fatte di simboli, di voci e di memorie, ma avviene con una raccolta di fonti che s’incontrano e sgorgano inaspettate come sorgenti. L’origine è proprio la Raccolta, nel giorno del solstizio invernale, del Viscum album, arbusto aereo generato dalla folgore celeste e, perciò, epifania del soprannaturale: attorno ai significati del vischio si dipana l’intero percorso della mostra. Marialisa distilla l’essenza dell’ideologia spirituale dei Celti, ridando vita agli elementi e alle forme simboliche, come caratteri primari e universali.
Nelle carte vibrano segni di fuoco, polveri d’alberi bruciati, lapilli e bagliori d’oro, sfumature di terra e di fogliame o fluidità di cielo e d’acqua, che suggeriscono una civiltà sommersa. Il cammino è scandito da un silenzio innevato e dalle lettere di Ogham, alfabeto arboreo. La destinazione è il bosco, ove germinano gli alberi di rame e la sapienza mistica della ruota. La Conoscenza è custodita nei libri di piombo, duttile materia alchemica. Infine, amando e osservando intensamente la Terra, oltre la superficie degli eventi, ci si può smarrire nelle immensità siderali in cui, con la leggerezza della cenere, quasi pulviscolo lunare, si assiste a magnetismi e tramonti d’altri cieli.
_Natalia Vecchia